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Ceccano

Sospesa su un colle che si eleva a 214 metri d’altezza, Ceccano rappresenta l’ultima propaggine dei Monti Lepini verso il Sud-Est, dominando maestosamente la Valle del Sacco. In tempi antichi, prima dell’arrivo dei Romani, quest’area era abitata dai valorosi Volsci, un popolo italico che eresse un’acropoli con possenti mura poligonali, i cui resti affiorano ancora oggi in alcuni punti. L’antico nome di Ceccano era Fabrateria e la città si distinse per la sua resistenza contro Roma, unendosi poi alla capitale in guerre contro i Sanniti, accrescendo così la sua importanza.

L’odierno nome di Ceccano risale al VII secolo e fu un omaggio degli abitanti a Petronio Ceccano, comes (Conte) di Campagna, antica regione a sud di Roma, e padre di Papa Onorio I, in riconoscimento dei benefici concessi. Nel corso del Medioevo, Ceccano divenne strategicamente significativa poiché si trovava nei pressi del confine tra lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli. Come molti centri dell’epoca, il borgo si sviluppò intorno a un castrum fortificato, con la popolazione che cercava rifugio su un colle per sfuggire alle incursioni barbariche.

Intorno all’anno Mille, i conti de Ceccano assunsero il controllo della città, e grazie a questa famiglia divenne la capitale di una vasta contea che durò per circa cinque secoli. Questo piccolo stato comprendeva oltre 15 feudi, estendendosi dalla Valle dell’Amaseno ai versanti opposti dei Monti Lepini.

Nel corso del XV secolo, con la scomparsa dell’ultimo membro della famiglia de Ceccano, la città passò sotto il dominio dei Caetani e successivamente dei Colonna, che la governarono fino ai primi anni dell’800. Nel XVII secolo, Marcantonio Colonna, discendente dell’eroe di Lepanto, concesse a Ceccano uno Statuto Comunale rinnovato.

Durante il periodo napoleonico, le autorità francesi contribuirono alla modernizzazione della città costruendo un grande ponte che attraversava il fiume Sacco, conferendo nuovamente a Ceccano un ruolo strategico e potenziando il traffico commerciale della zona.

Nel 1816, i Colonna rinunciarono ai loro diritti feudali su Ceccano, e le loro proprietà furono acquistate da Filippo Berardi. Questo personaggio storico ebbe un ruolo cruciale nell’evoluzione della città, apportando modifiche all’urbanistica come la costruzione della stazione ferroviaria e di una zona industriale nella parte bassa, nota come Borgo Berardi.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Ceccano subì i bombardamenti americani a causa della sua posizione strategica vicino al fronte. Dopo la guerra, la città conobbe una crescita economica grazie all’insediamento di numerose attività industriali, trasformando radicalmente un’economia che un tempo si basava principalmente sull’agricoltura.

Oggi, Ceccano è la quinta città più popolosa della provincia di Frosinone e gode di una posizione geografica estremamente vantaggiosa, raggiungibile agevolmente sia in treno che in auto. La stazione ferroviaria, ubicata nel cuore del centro cittadino, consente ai visitatori di esplorare facilmente l’intera città a piedi, mentre chi viaggia in auto può prendere l’uscita dell’autostrada A1 Frosinone, distante pochi chilometri.

Ceccano è una città che racchiude un passato ricco di avvenimenti e trasformazioni, dai tempi antichi fino ai giorni nostri. Tra le sue attrazioni principali, spiccano il maestoso Castel Sindici, un palazzo in stile neogotico circondato da un parco dichiarato “Zona Artistica Nazionale”, e la suggestiva Santuario di Santa Maria a Fiume, un esempio di architettura gotico-cistercense arricchito da resti romani. La città è adornata da diverse chiese, tra cui la Collegiata di San Giovanni Battista, che mescola elementi medievali e barocchi.

Ceccano, con la sua storia affascinante e la sua posizione strategica, continua a brillare nel panorama della provincia di Frosinone, attirando visitatori con la sua eredità culturale e le sue ricchezze storiche.

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